Allianz-Dresdner: la cronaca di un viaggio.

La partenza…

Decolla Allianz-Dresdner

“Dalla fusione nasce un leader mondiale con oltre 23 milioni di clienti-Il nuovo polo di bancassurance gestisce capitali per mille miliardi di euro”

dal  Corriere della Sera > Archivio > 3 aprile 2001

 

 L’arrivo…

Banche: Commerzbank acquista Dresdner per 9,8 miliardi

La Borsa punisce il titolo Commerzbank dopo l’acquisizione di Dresdner Bank per 9,8 miliardi di euro dal colosso assicurativo Allianz

…Secondo Allianz, l’operazione rappresenta una «pietra miliare» nel percorso di consolidamento del settore bancario in Germania…

dal Il Sole 24ORE-1 settembre 2008

I riflettori dei media si sono ormai spenti sulla vicenda DresdnerAllianz.

Chi volesse approfondire i documenti del protagonista principale dell’operazione, l’Allianz, ha a disposizione una buona rassegna di materiali originali per costruire la propria autonoma opinione. 

Ecco i link per ogni utile approfondimento.

Le registrazioni dell’incontro con gli analisti finanziari del 1 settembre 2008:

Le coordinate essenziali di riferimento del viaggio di Allianz con Dresdner, durato 89 mesi, possono essere così riassunte:

  • prezzo di acquisto sostenuto da Allianz nel 2001 circa 24 miliardi di euro
  • prezzo di vendita realizzato da Allianz nel 2009 circa 10 miliardi di euro
  • perdite di Allianz nel corso della gestione di Dresdner svariati miliardi di euro

Allianz realizzerà una ridotta liquidità dalla vendita di Dresdner, poichè la transazione si basa prevalentemente sul conferimento di azioni Commerz, che le permetteranno di divenire, a transazione ultimata e con un peso del 30%, il principale azionista della banca tedesca.

Allianz ottiene un contratto di partnership commerciale, per la distribuzione in esclusiva delle proprie polizze attraverso gli sportelli della banca, della durata di 15 anni, e a partire dal 2010, anno di scadenza dell’attuale accordo distributivo Commerz-Generali.

La fusione Commerz-Dresdner genererà la riduzione di un terzo degli attuali sportelli della rete e la soppressione di circa 9.000 posti di lavoro.

Malgrado i toni trionfalistici di rito l’avvenimento continua ad essere la cronaca di una storia di scarso successo.

L’assicuratore non ha saputo, voluto , “o potuto”,  governare con profitto la propria banca. A dimostrazione del fatto che forse non serve possedere un istituto bancario per globalizzare ogni tipo di rapporto con i propri clienti e  che, per avvicinare anche i clienti di un’altra banca, basta sottoscrivere un appropriato accordo di bancassicurazione.

E’ la storia, come tante altre nella finanza d’oggi, di una avventura senza padri e senza ripudio. I concorrenti,  potenziali emulatori di bancassicurazione, ne traggano un coscienzioso insegnamento. 

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