Non sarà sfuggita a nessun assicuratore la notizia pubblicata oggi da Assinews che ripropone un articolo tratto dal supplemento del Corriere della Sera Corriere Economia, in edicola oggi e intitolato “La strana compagnia di Bucarest” .
Molti di noi ne avevano già sentito parlare a proposito di coperture di RC di aziende sanitarie. Il settore, si sa, non “gode di buona salute” e scoraggia da tempo ormai memorabile ASL e Intermediari, e miete ancora vittime nei risultati tecnici delle compagnie che vi hanno investito. Ogni tanto qualche nuovo pretendente si affaccia al settore per fare cassa, salvo poi a rimanerne pesantemente coinvolto per bilanci e commissariamenti.
L’articolo suscita giustificata curiosità e il desiderio di approfondire per fatti e citazioni quanto vi si afferma. E’ uno dei requisiti principali del fare blogging serio e responsabile quello di rastrellare in Rete informazioni e documenti. Anche per verificare, diciamolo pure soprattutto quando si scrive di assicurazioni, se il giornalista di turno ha fatto lo stesso lavoro e con la stessa cura, . Eccone i risultati.
Registrazioni
La compagnia compare nell’elenco delle compagnie associate all’ANIA con la denominazione:
SOC. ASS. E RIASS. CITY INSURANCE | http://www.cityinsurance.ro/ |
La compagnia (contrariamente a quanto affermato nell’articolo) risulta anche inserita nell’Albo Imprese dell’ISVAP , e più precisamente nella appendice all’Albo che elenca le imprese di assicurazione con sede legale in un altro Stato membro ammesse ad operare in Italia in regime di libertà di prestazione di servizi Elenco II, dove appare come SOCIETATEA DE ASIGURARE REASIGURARE CITY INSURANCE S.A
Il Sito web
Il sito web in lingua italiana della City Insurance elenca una ampia gamma di coperture disponibili, cauzioni e credito compresi, nei rami diversi dal vita e dai trasporti, riservando uno spazio prevalente ai prodotti Viaggio e alla possibilità di sottoscrivere polizze on-line con relative transazioni eseguibili attraverso carta di credito.
L’italiano è in effetti molto approssimativo e incerto, quasi come i messaggi di tentativo di phising che siamo purtroppo abituati a ricevere, malgrado password e antivirus, nelle nostra caselle di posta elettronica, e meriterebbe sicuramente una riedizione sintatticamente e grammaticalmente adeguata.
La sezione delle Autorizzazioni documenta quelle che sono ritenute le certificazioni ufficiali esibibili, su carte non intestate, prive di firme, in formato di documento elettronico aperto e modificabile a ogni lettura. Situazione singolare, ma che, malgrado la forma e la apparente sostanza, ha prodotto il risultato documentato della iscrizione all’Albo Imprese dell’ISVAP.
La Proprietà
E’ la parte dello steso sito istituzionale che la compagnia dedica alla Stampa a riservare la sorpresa maggiore, e se la notizia viene pubblicata significa che non si intende smentirla, bensì avvalorarla. “La CITY INSURANCE e’ controllata da azionisti italiani” vi si afferma, e infatti se si allarga la ricerca in Rete si scopre che dal 2005 il pacchetto di maggioranza della compagnia appartiene alla Puglia Cauzioni “formata da broker di assicurazioni e azionisti individuali italiani”. Quasi un caso di delocalizzazione di attività all’incontrario.
L’allora presidente di Puglia Cauzioni risulta in effetti attualmente ancora iscritto alla Sezione B del RUI in qualità di rappresentante legale di una società di brokeraggio foggiana.
Servizio di Brokeraggio Aggiudicato
Come riportato dall’articolo la compagnia City Insurance risulta aggiudicataria della gara per la copertura della RCT/O dell’Azienda Unità Sanitaria Rimini, per il tramite di una ATI tra due importanti società di brokeraggio.
Questi sono i risultati dello scandaglio delle informazioni in Rete, accurato come come si può per essere supporto di una informazione corretta, e che chiunque può ripercorrere. Mentre invece anche in questo caso la stampa nazionale, come spesso succede quando si tratta di argomenti assicurativi, gestisce con inspiegabile superficialità.
Quanto poi alle scelte assicurative di chiunque, e soprattutto quelle effettuate attraverso procedimenti ad evidenza pubblica, e quindi consapevoli, responsabili, responsabilizzabili e pubblicizzate proprio perchè pubbliche, meritano ogni rispetto oggettivo. Illazioni e valutazioni puramente soggettive, come quelle riportate nell’articolo in questione, dovrebbero presupporre argomentazioni talmente serie da poter costituire presunzione di colpa, altrimenti meglio farle restare fuori dalla tastiera del computer.