Pronto il Fondo di Solidarietà per le Compagnie di Assicurazione. Dipendenti a rischio?

manager_europa_169x126imagoeconomicaL’ ANIA e le Organizzazioni Sindacali  hanno firmato l’Accordo per l’istituzione del “Fondo di Solidarietà per il sostegno del reddito, dell’occupazione e della riconversione e riqualificazione professionale del personale delle imprese assicuratrici”.

Con un comunicato stampa dedicato a questa notizia, cliccare qui per scaricarne il testo integrale, la associazione delle compagnie di assicurazione esprime la propria soddisfazione per l’accordo a lungo discusso e poi definitivamente concluso con le cinque sigle sindacali maggiormente rappresentative.

Il Fondo sarà uno strumento importante per il settore per poter gestire al meglio  eventuali riorganizzazioni e ristrutturazioni delle imprese“, dichiara l’ANIA, aggiungendo poi,  per il tramite del proprio direttore generale Garonna, che  questa iniziativa “aiuta ad eventualmente affrontare le sfide impegnative che caratterizzano questa fase delicata e complessa di uscita dalla crisi“.

Nell’essere cosa buona il fatto che esista uno nuovo strumento in grado di sostenere lavoratori eventualmente in situazione di crisi occupazionale, la notizia è un esplicito avvertimento di concrete possibilità di ridimensionamento di aziende e di persone.

E’ altrettanto esplicito il concetto che per affrontare sfide impegnative, riorganizzare e ristrutturare presuppongano con ragionevole certezza anche la necessità di alleggerire gli organici delle aziende assicurative.

Questo sta semplicemente a significare che  nel mentre in altri settori si annunciano e interpretano seppur timidi  segnali di ripresa  per il mondo delle polizze il peggio deve ancora cominciare.

E’ il segnale di un malessere sotterraneo, intuito e ancora mai dichiarato, che vede inevitabilmente gli assicuratori al traino di una economia ancora zoppicante,  con la quale gli Intermediari, agenti e broker, hanno da tempo fatto i conti.

E se succederà quanto si promette assisteremo nuovamente a una dispersione e impoverimento di competenze all’interno delle compagnie, che inevitabilmente si riverserà sugli Intermediari, con probabili carenze di servizio e di prodotti.

E’ anche per questo motivo che ogni ipotesi riorganizzativa delle imprese non dovrebbe trascurare  un coinvolgimento globale della struttura, distributiva e di direzione,  per progettare nuove razionalità condivise.

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